La nostra Costituzione all’art. 9 tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
È una tutela del patrimonio culturale con lo scopo di poter essere fruito pubblicamente dalle collettività.
Quello che è avvenuto a San Giovanni in Fiore, spostando, facendola quasi sparire, la “Statua dell’Angelo”, nostro monumento dedicati a tutti i caduti di guerra, e quello che sta avvenendo a Cosenza, spostando la statua dedicata all’ex Onorevole, Ministro, Segretario nazionale PSI e Sindaco di Cosenza, Giacomo Mancini, dimostra che il più delle volte la nostra Costituzione viene disattesa clamorosamente.
Una statua non è solo un documento storico, essa ha anche una funzione celebrativa e sociale, ricorda ed esalta ciò che rappresenta.
Una sua rimozione imposta unilateralmente sta a significare il non rispetto dei cittadini, il non rispetto della collettività e il non rispetto di ciò che la statua rappresenta in una comunità: storia, cultura, passato, radici, democrazia eccetera.
È il becero tentativo di cancellare la storia di una popolazione, senza comprendere che essa è una parte integrante della cultura e del vivere civile di una comunità.
In questi casi il rischio di cadere in una sorta di follia iconoclasta è davvero reale.
Anche qui a San Giovanni in Fiore, con lo spostamento della nostra “Statua dell’Angelo”, pare che i confini tra storia e propaganda, tra ciò che è ancora attuale e ciò che è passato agli annali, e, soprattutto, tra ciò che è accettabile e ciò che non lo è, siano proprio sfumati.
Insomma, i distruttori delle statue spesso sono accomunati, si comprende, dalla predisposizione a riformulare e mettere in discussione il passato, la storia, la cultura e le radici di un popolo, di una comunità, di un patto sociale.
Pensiamo sia giunto il momento di una conoscenza più approfondita del passato, della storia, della democrazia, delle comunità, del vivere civile e della nostra Costituzione!
SGF IN PIAZZA
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