Di Maria Gabriella Militerno
25 MARZO 2025: DANTEDÌ
"Libertà va cercando ch’è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta", Purg. I, vv. 71-72.
In queste parole, rivolte da Virgilio a Catone l'Uticense per giustificare la presenza di Dante da vivo nell'oltretomba, proprio all'ingresso del purgatorio, è contenuto il motivo di questo suo viaggio.
Dante è alla ricerca della LIBERTÀ, parola fortemente pregnante sia dal punto di vista semantico che da quello emotivo, che deve essere intesa come libertà dello spirito, cioè affrancamento dal peccato, e libertà della persona, cioè affrancamento da ogni forma di sopraffazione.
E Virgilio si rivolge con queste parole molto lapidarie a Catone, che si meraviglia della presenza di Dante lì con il corpo, perché proprio lui ne conosce molto bene il senso, in quanto non ha esitato a togliersi la vita in nome della LIBERTÀ.
Ed oggi abbiamo bisogno di queste parole, che sono sollecitazioni a non piegare la testa di fronte ad ogni forma di intimidazione, di minaccia e di sopruso, proveniente dall'esterno, che potrebbe irrimediabilmente limitare la nostra LIBERTÀ, che si estrinseca in varie forme: LIBERTÀ di agire e LIBERTÀ politica, diritto alla vita e all'integrità fisica, LIBERTÀ di pensiero, di religione, di espressione, di stampa, di associazione, di partecipazione alla vita politica, come sancito dalla nostra Carta Costituzionale.
Buon DANTEDÌ 2025!
M.G.M.
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