maggio 17, 2025

Cinque SÌ ai REFERENDUM 8 e 9 giugno 2025!

 

Si potrà migliorare le condizioni e la sicurezza di tutti i lavoratori e diventare un Paese migliore e più accogliente.

Come? Con una semplice passeggiata!

Dove? Recandoci ai seggi dove generalmente si vota!

Quando? Prossimo 8 e 9 Giugno 2025!

Per fare cosa? Per votare
ai cinque Referendum!

Ma anche per votare NO!

Su che cosa sono i cinque referendum?

ECCO QUI DI SEGUITO:

1. Il referendum sull’abrogazione del Jobs Act non prevede il ripristino integrale dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori con la reintegra nel posto di lavoro come regola generale nei casi di licenziamenti illegittimi, ma il ritorno alla riforma “Fornero” con la reintegra solo in casi tassativi [insussistenza del motivo disciplinare o casi in cui i contratti collettivi prevedono una sanzione conservativa del posto di lavoro; manifesta insussistenza del motivo economico; violazione dei criteri di scelta dei licenziamenti collettivi]. Il Jobs Act ha ulteriormente ridotto tale casistica, rendendo regola generale la tutela risarcitoria: se il licenziamento è illegittimo perdi comunque il lavoro e hai diritto solo a una somma di denaro!

2. Il referendum sui licenziamenti nelle imprese fino a 15 dipendenti mantiene il principio per cui anche se il giudice dichiara illegittimo il licenziamento il lavoratore perde il lavoro e ha diritto solo a un risarcimento del danno. Con l’abrogazione viene eliminato il limite massimo di 6 mensilità [o 10 o 14 a seconda dell’anzianità di servizio], lasciando al giudice la discrezionalità di liquidare il danno effettivo usando diversi parametri [anzianità, età, carichi di famiglia, ecc.].

3. Il referendum sull’abuso dei contratti a termine introduce l’obbligo della causale anche nei primi 12 mesi, elimina l’ampio riferimento alle «esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva», ma mantiene l’ampio rinvio ai contratti collettivi anche aziendali [della serie: il precariato va bene se i sindacati concertativi approvano il motivo] e la possibilità di proroga di altri 12 mesi oltre il limite massimo di 24 mesi.

4. Il referendum sugli appalti prevede l’estensione della responsabilità solidale dell’imprenditore committente o subappaltante per i danni subiti dal lavoratore non indennizzati dall’INAIL e derivanti dai rischi specifici delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.

5. Il referendum sulla cittadinanza che prevede la possibilità di presentare domanda dopo 5 anni [non i 10 attuali] di residenza regolare in Italia, estendendo tale diritto anche ai figli minorenni dei richiedenti.

Non scatta alcun automatismo: per ottenere la cittadinanza occorre dimostrare di conoscere l’italiano, l’assenza di precedenti penali, il rispetto degli obblighi fiscali e un reddito adeguato. Infatti, la normativa prevede che deve sussistere anche un interesse pubblico alla concessione della cittadinanza, quale un’adeguata capacità contributiva.

Per cui resterebbe comunque una delle norme più restrittive in Europa, ma permetterebbe a 2 milioni e mezzo di migranti di chiedere la cittadinanza e di sottrarsi al doppio ricatto che caratterizza la loro condizione per effetto del principio base della legge Bossi-Fini: se perdi il lavoro diventi clandestino!
Ricatto che è uno dei motivi principali della condizione di super-sfruttamento dei lavoratori migranti, che di fatto hanno difficoltà ad esercitare i diritti costituzionali, a partire dal diritto di sciopero!

PER TUTTI QUESTI MOTIVI ANDIAMO A VOTARE SÌ AI 5 QUESITI REFERENDARI!

MA ANCHE NO! PERCHÉ ANDARE A VOTARE È L’ARMA PIÙ DEMOCRATICA E PIÙ POTENTE CHE NOI CITTADINI POSSEDIAMO!

SGF IN PIAZZA

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari