febbraio 28, 2025
ZELENSKY E LA VERA DIGNITÀ!
febbraio 27, 2025
SGF – ELISOCCORSO: non risolve la questione EMERGENZA/URGENZA!
San Giovanni in Fiore: “La ciclovia che non c’è”.
ESCLUSIVA VIDEO – San Giovanni in Fiore: “La ciclovia che non c’è”
1.175.000 euro nel nulla. La Novità Online svela il clamoroso bluff: un’opera finanziata con fondi europei ma inesistente. Eppure, la sindaca Succurro l’ha persino promossa con uno spot da 2.500 euro. Il nostro video esclusivo documenta tutto
NO ALL’INDEBOLIMENTO DELLA MAGISTRATURA!
NO AL CONCRETO RISCHIO DI CONDIZIONAMENTO DEI POTERI FORTI NEI CONFRONTI DELLA MAGISTRATURA E DELLA SUA AUTONOMIA!
Indebolire la Magistratura, la sua autonomia e la nostra Costituzione significa indebolire tutele e diritti fondamentali di noi cittadini TUTTI!
“Non è uno sciopero contro qualcuno ma a difesa di una serie di principi della Costituzione in cui fermamente crediamo e che sono fondamentali per i cittadini.
E' tutto fuorché una difesa di casta. Noi non difendiamo nessun privilegio.
Che ci possa essere in prospettiva una mutazione genetica del pubblico ministero, che il pm possa essere condizionato dai poteri forti è un rischio concreto. E questo sarebbe l'aspetto più negativo per tutti i cittadini comuni”.
Lo ha detto il Presidente dell'ANM Cesare Parodi.
Con la toga sulle spalle, coccarda tricolore e con in mano una copia della Costituzione i magistrati hanno manifestato in tutt’Italia, con una adesione di quasi il 100%, il loro dissenso contro la riforma della giustizia e della Costituzione che prevede la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti.
SGF IN PIAZZA
febbraio 26, 2025
GIUSTIZIA: sciopero dei magistrati.
I magistrati in sciopero contro la separazione delle carriere, il video dell’Anm che spiega le ragioni delle toghe.
LINK:
Il grande giornalista e fine linguista Paolo Di Stefano: Lo «spaccone» e le parole che tornano.
Di
Paolo Di Stefano
Corriere della Sera - 16 febbraio 2025 Lo «spaccone» e le parole che tornano.
I nostri governanti usano la lingua come un’arma d’offesa, d’intimidazione, di paura. Sono vocaboli che appartengono all’area semantica del bullismo. Ma non avremmo mai pensato che si allargasse allo spazio politico.
Ci sono parole che seguono il cambiamento del mondo, ci sono parole che lo provocano. I nostri governanti usano la lingua come un’arma d’offesa, d’intimidazione, di paura. È sempre accaduto? D’accordo, ma da un po’ di tempo il fenomeno, tipico dei regimi totalitari, è diventato massiccio anche nelle cosiddette democrazie. È il trionfo della parola non argomentata ma smisurata, studiata per essere fuori controllo e dunque per farsi minacciosa.
Ovvio che il pensiero va subito a Trump, che non fa che lanciare strali verbali a destra e a manca come oggetti contundenti con il proposito di intimorire gli avversari. Ora, questo modo di essere, che, intendiamoci, non si limita al solo presidente americano, ha riportato alla luce vocaboli che fino a ieri pensavamo desueti. Sono vocaboli che appartengono all’area semantica del bullismo. Ma non avremmo mai pensato che si allargasse allo spazio politico un concetto (e le rispettive parole) utilizzato finora in campo sociale o psicologico (e per lo più relativo a una psicologia adolescenziale).
Pensate a un sostantivo come «spaccone», tornato in auge con i derivati «spacconata» e «spacconeria», dal verbo «spaccare», che meglio di tutti definisce l’obiettivo della politica trumpiana. E ancora: «smargiasso» e «smargiassata» (Gadda accusò lo «stivaluto» di aver intrapreso la «smargiassata africana»). E in questo settore l’italiano offre un repertorio sterminato di aggettivi che si possono attribuire a ragion veduta a questo o a quello, a questa o a quella (e scusate se nel riportarli uso il maschile sovraesteso): «gradasso» (derivato dal nome proprio di un guerriero saraceno dei poemi cavallereschi), «guascone», «guasconata», «gaglioffo», «fanfarone», «fanfaronata» (da «fanfara»), e si potrebbe continuare.
Venerdì è saltato fuori un sostantivo che avevamo archiviato nel cine-immaginario da Far West: «sceriffo», che in origine segnalava, in Inghilterra, il magistrato a difesa della contea, e che oggi sembra esattamente l’opposto. Un bullo che si diverte a provocare.
Video di Trump su Gaza.
febbraio 25, 2025
SGF – PALAZZO COMUNALE: il cuore è uno zingaro!


COMPLIMENTI PER L’ADDOBBO!
SGF IN PIAZZA
TERRITORI, BORGHI E DIGITALIZZAZIONE: facciamo chiarezza!
LIBERA MANIFESTAZIONE DEL PROPRIO PENSIERO: è iniziata la limitazione all’opinione pubblica?
febbraio 24, 2025
Il probabile futuro cancelliere della Germania.
BRAVO!
Merz chiama all’appello i centristi contro l’ascesa di Afd. E aggiunge:“Inaccettabile che Usa decida sulle teste di Ue e Ucraina!”
febbraio 23, 2025
Le speranze di Kiev sull’Europa.
Di Paolo Mieli
Corriere della Sera - 22 febbraio 2025
Tre anni di Guerra: le dichiarazioni forti e di Trump e Musk contro Zelensky rendono più difficile arrivare alla pace.
Ancora un altro piccolo passo e il 24 febbraio 2022 sarà ricordato nei libri di storia come il giorno in cui l’Ucraina invase la Russia e i carri armati mandati da Kiev si spinsero fino alle porte di Mosca. A questo punto potrebbe succedere. Senza alcun pudore, anzi con un incredibile capovolgimento di quel che realmente è accaduto, come ha giustamente osservato, su queste pagine, Carlo Verdelli. In riferimento, Verdelli, a quella prima incredibile affermazione di Donald Trump: «Zelensky non avrebbe mai dovuto iniziare questa guerra». Nei prossimi giorni il Presidente degli Stati Uniti potrebbe aggiungere che il 1° settembre del 1939 i polacchi aggredirono la Germania e che il 7 dicembre del 1941 gli americani affondarono la flotta giapponese.
Si è aggiunta poi, da parte di Trump (e di Elon Musk), una spudorata volontà di distruggere la figura di Zelensky. Con espressioni che lasciano allibiti. «Zelensky non ha in mano carte per poter negoziare». «Non serve che il presidente ucraino sieda al tavolo delle trattative». «Se fosse un leader amato indirebbe elezioni». «Non lo fa perché sa che perderebbe in maniera schiacciante nonostante abbia il controllo di tutti i media locali». «Il suo popolo lo disprezza». Lo si deve, perciò, «ignorare» ed è altresì doveroso «negoziare la pace indipendentemente dalla sua disgustosa e massiccia macchina per la corruzione che si nutre dei cadaveri dei suoi soldati».
Parole ad ogni evidenza incredibili e gravemente oltraggiose. Accompagnate oltretutto da complimenti perfino imbarazzanti nei confronti di Vladimir Putin. Oltreché da incongrui mercanteggiamenti sulle cosiddette «terre rare» insieme alla minaccia di sospensione del sistema Starlink. Incongrui perché, a rigor di logica, se Zelensky è un ripugnante usurpatore, a che titolo potrebbe ratificare un trattato per cedere agli Stati Uniti il possesso parziale o totale dei preziosi materiali custoditi nel sottosuolo ucraino?
È evidente che quelle offese non hanno lo scopo di ammorbidire il leader ucraino in vista di una trattativa di pace. Né di compiacere l’interlocutore russo. E neanche di gettare fango sulla precedente amministrazione della Casa Bianca. Esse sono indirizzate a tutti i leader europei che negli anni passati hanno sostenuto la causa del leader ucraino. E a misurarne l’eventuale grado di progressiva, anche parziale dissociazione dall’uomo di Kiev.
Sarà questo il test fondamentale delle prossime settimane. Dal momento che l’Europa — pur rimproverata anche su queste colonne di non aver fatto quel passo in più che sarebbe stato necessario per mettere gli ucraini in condizione di contrastare adeguatamente l’offensiva russa (o di averlo fatto con qualche tentennamento, incertezza, ritardo di troppo) — fin qui ha pur sempre dato prova di sostanziale unità. Nessun Paese — a parte l’Ungheria di Orbán e la Repubblica Slovacca di Fico — ha mostrato disponibilità a lasciare che i russi giungessero, sia pure tramite un «governo amico», fino ai confini della Polonia.
Se ne può trarre la conclusione che, qualora l’Europa resti quella che è adesso (pur con le manchevolezze di cui si è detto), gli insulti a Zelensky renderanno più difficili le trattative tra Trump e Putin. E meno vicina la pace di cui — a quel che lasciano trapelare i media russi — il leader del Cremlino annuncerà di qui a qualche giorno il raggiungimento.
Accecato da una visione rancorosa e mercantile della politica, il nuovo presidente degli Stati Uniti non ha compreso il valore simbolico che per gran parte del mondo occidentale — non solo l’Europa, perciò — ha avuto in questi tre anni la resistenza ucraina. Sarebbe del tutto improprio paragonarla al conflitto che insanguinò la penisola iberica tra il 1936 e il 1939. Sono cose diverse, con forze in campo diverse e diversissime per un’infinità di particolari. Ma la guerra civile spagnola (che tra l’altro si concluse con la sconfitta di chi si batteva dalla parte «giusta») ha in comune con quella ucraina, appunto, l’altissimo valore simbolico. Checché ne scrivano i simpatizzanti per la causa putiniana, la «vittoria» consisteva per Zelensky e per coloro che (come molti di noi) hanno creduto e ancora credono in lui nel respingere o contenere al massimo l’aggressione subita. Tutto qui. E la «sconfitta» — che ancora oggi non diamo affatto per scontata — è stata sempre tenuta nel conto di un esito possibile. Nella certezza, però, che, per il solo fatto di non essere fuggito al momento dell’invasione e di aver combattuto per una giusta causa, il suo nome è e resterà nelle coscienze del mondo a cui apparteniamo in una posizione più nobile di quella che spetterà a chi lo ha aggredito. O di chi lo ha cinicamente abbandonato al suo destino.
ATTENZIONE: MALA TEMPORA CURRUNT!
febbraio 22, 2025
febbraio 20, 2025
SGF – SANITÀ: SIA CHIARA UNA COSA!
Se qualcuno, qualche comitato, sigla sindacale, associazione, forza politica, forza civica ecc. pensa, ALTEZZOSAMENTE, di condurre la battaglia sulla sanità da solo ha fatto male i conti!
febbraio 19, 2025
SGF – GIOVANI: le irriducibili dei DIMENTICATI.
febbraio 18, 2025
SGF – SANITÀ PUBBLICA E OSPEDALE.
La si finisca con le CHIACCHIERE, COMMEDIE, SELFIE, FOTO, VIDEO e PROPAGANDA!
SANITA': Pronto Soccorso Cosenza affollato e nel caos. Pazienti dirottati altrove.
febbraio 16, 2025
SGF – LETTERALMENTE UN’INDECENZA!
febbraio 14, 2025
SGF - SIAMO TUTTI E SEMPRE SERAFINO!
Lo sfogo della sorella Jennifer: «Mio fratello vittima sacrificale di una sanità che non funziona». LINK: https://www.lacnews24.it/cronaca/morte-di-serafino-congi-lo-sfogo-della-sorella-jennifer-mio-fratello-vittima-sacrificale-di-una-sanita-che-non-funziona-uhvxo1f4?fbclid=IwY2xjawIclEZleHRuA2FlbQIxMQABHTbr7_M_ws_sIm38t8VcH9f2kOr-2Bq0fhOAHQrdO61l986fGw23hM0yLQ_aem_uFotoKk9a3IplbsNPMjeyA
SGF - LA LOTTA SULLA SANITA'.
La lotta continua con coscienza da parte di chi occupa uno scanno nel Consiglio regionale per la tutela del bene comune.


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